E’ con grande piacere che segnalo la mostra da me curata “L’Arma nella Resistenza. Carabinieri per la Patria”, Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri di Roma. La mostra, gratuita, rimarrà aperta sino al 3 dicembre.


La mostra ruota intorno a tre concetti: la memoria, la resistenza e la continuità. E’ articolata in un pannello introduttivo e sei distinte sezioni dedicate ad azioni ed eventi che hanno caratterizzato la partecipazione dell’Arma alla lotta di Resistenza e per la Liberazione Nazionale. E’, inoltre, arricchita da tre docuvideo storici e un video dedicato a Salvo d’Acquisto.
Curatore scientifico: Beatrice Benocci
Progettazione e realizzazione: Pierrestampa

Link alla presentazione della Mostra: https://www.facebook.com/watch/?v=689336999431058

“A Roma, al Museo Storico dell’Arma de Carabinieri, inaugurata la mostra storica “L’Arma nella Resistenza. Carabinieri per la Patria”. Un percorso per ricordare, attraverso l’esposizione di documenti, uniformi e cimeli, come l’Arma, in uno dei momenti più drammatici, sia rimasta fedele all’impegno di protezione della popolazione. Dalla difesa di Roma a quella di Napoli, dai Carabinieri nell’Italia occupata a quelli deportati, passando per la storia del sacrificio di alcuni Carabinieri a quella degli annoverati tra i “Giusti”: sei distinte sezioni dedicate ad azioni ed eventi che hanno caratterizzato la partecipazione dell’Arma alla lotta di Resistenza e per la Liberazione Nazionale. La mostra potrà essere visitata, gratuitamente e senza prenotazione, fino al 03 dicembre 2023, dal martedì alla domenica dalle 09:00 alle 13:00″.

copertina new2LA GERMANIA NECESSARIA
L’emergere di una nuova leading power tra potenza economica e modello culturale FrancoAngeli, 2017 di Beatrice Benocci

<p class="has-drop-cap" value="<amp-fit-text layout="fixed-height" min-font-size="6" max-font-size="72" height="80"><em>Presentazione</em><br>Nel 2012 la Germania non si presentava più solo quale attore economico affidabile, non più solo come membro leader della Ue, ma sembrava muoversi autonomamente nello scacchiere internazionale e nelle aree di crisi, promuovendosi anche quale partner culturale. Era questa una novità interessante, che apriva spazi di analisi e nuove domande sul percorso che la Germania aveva vissuto: da stato totalitario a paese vinto, da paese membro della comunità europea e atlantica a paese nuovamente unito, ora espressione di un modello culturale condivisibile a livello globale. Ancor più sorprendente era il fatto che se la Germania era cambiata, lo era anche l'Europa, e non solo a causa della crisi economica. Molto avevano giocato gli allargamenti a Est e, non in ultimo, le difficoltà incontrate dall'Europa comunitaria nell'assumere un chiaro ruolo internazionale. In definitiva, era mutato il rapporto di controllato/controllore in favore di un nuovo concetto di “necessità” di Germania. Si poneva, a partire da quel momento, il tema spinoso, ma anche affascinante, di una Germania necessaria e nuova leading power.Presentazione
Nel 2012 la Germania non si presentava più solo quale attore economico affidabile, non più solo come membro leader della Ue, ma sembrava muoversi autonomamente nello scacchiere internazionale e nelle aree di crisi, promuovendosi anche quale partner culturale. Era questa una novità interessante, che apriva spazi di analisi e nuove domande sul percorso che la Germania aveva vissuto: da stato totalitario a paese vinto, da paese membro della comunità europea e atlantica a paese nuovamente unito, ora espressione di un modello culturale condivisibile a livello globale. Ancor più sorprendente era il fatto che se la Germania era cambiata, lo era anche l’Europa, e non solo a causa della crisi economica. Molto avevano giocato gli allargamenti a Est e, non in ultimo, le difficoltà incontrate dall’Europa comunitaria nell’assumere un chiaro ruolo internazionale. In definitiva, era mutato il rapporto di controllato/controllore in favore di un nuovo concetto di “necessità” di Germania. Si poneva, a partire da quel momento, il tema spinoso, ma anche affascinante, di una Germania necessaria e nuova leading power.

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TGtg Tv 2000 – puntata del 1° febbraio 2018 – Ospite: Beatrice Benocci

Il caso Polonia e i tormenti della Germania: dal Dieselgate all’estenuante trattativa per formare il governo fino all’appannamento della Merkel. Il motore d’Europa si è ingolfato? Ne parliamo stasera con Beatrice Benocci, germanista dell’Università degli Studi di Salerno.

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Beatrice Benocci, giornalista e scrittrice, è dottore di ricerca in Storia delle Relazioni Internazionali. Dal 2004 collabora con le Cattedre di Storia Contemporanea e Storia delle Relazioni Internazionali del DSPSC dell’Università di Salerno, a cui si è aggiunta più recentemente anche la collaborazione con la Cattedra di Sociologia dell’Europa, DSPS. E’ membro del Centro Studi Europei e del relativo Modulo Jean Monnet, del Centro di Ricerca sul conflitto in Età Contemporanea e dell’Osservatorio Memoria e Legalità dell’Università di Salerno.